martedì 27 maggio 2014

Memorial Acchiappone - 24.05.2014


Recensione 24.05.2014 di Oh Scekkettu!!!

 "Specie in estinzione" diceva una famosa scritta sui muri della nostra città, ma vicino ad estinguersi rischia di essere ben altro, di certo non i peggiori che stanno sempre lì fieri di essere tali e di peggiorare esponenzialmente ogni anno.
 
Arriva il primo appuntamento dell'estate, perché noi abbiamo deciso che l'estate è già iniziata e nin ci rumpet' lu cazz! Il calendario lo lasciamo ai polletti, le stagioni le scandiamo noi in accordo ng' lu fije, mica cazzi! E organizziamo un altro Memorial ai vivi, questo è dedicato all'acchiappone e alle ultime novità che lo coinvolgono e che, chi più chi meno, hanno coinvolto un pò tutti...chi è accoppiato mestamente abbassa la testa e medita sulle negre. 
 Il meteo aveva previsto pioggia ma a noi, sinceramente, non ce ne frega un cazzo! Fissiamo l'appuntamento ed ecco che ti spunta un sole che sembra una supernova, c'è Sergio e ci sta Camillo, perciò una bella fritturina e il nuovo vino bianco frizzantino che ti apre è d'obbligo, obligado...oh Sergiuuuu, oh Scekkettu!!!! Sarà l'estate del Brasile, dei culi, delle brasiliane e del portoghese, e oggi è il grande giorno di SURRA DE PAO MOLE! Dov'eri? Come abbiamo fatto a vivere senza di te...oh Dumenico fai una bella surra de pao mole!!! 
 Il clima, non solo meteorologico, è quello delle grandi occasioni. C'è una tensione rilassata nell'aria perché si respira il profumo di un'estate talmente distruttiva da mettere i brividi al solo pensiero, perciò non ci pensiamo e mettiamo in moto. E mentre i colletti bianchi si godono la fritturina, lu caffè e la genziana...i colletti blu conosciuti anche con l'appellativo di schiavi di merda, hanno già aperto e completato il cantiere, metaforicamente confermando alla società che osserva l'utilità delle alte sfere aziendali, cioè bere e magnare!

 Non c'è fretta...non c'è fretta...tranquill'...non sono mica le Palmiadi???oggi anche l'orologio è dalla nostra parte e gira più lentamente, lo hanno capito anche le lancette che qui non si perde tempo e non c'è bisogno di andare veloce, per loro è meglio rallentare e godersi lo spettacolo...e che spettacolo! Quello della colletta, per esempio, col Savdini che ti dice:"e se non hai spicci metti 50 euro!" Con Alessio che è vicino a stabilire l'open bar, con Mario che si carica la cassa e Savdini che dice che le altre stanno in frigo.

Mario sorridente e dimagrito
è il primo dì, e sei un pò' sbiadito.
Col Savdini scendi sulla passerella,
com'è dolce il peso dell'Estrella?
Sul lettin sta la bella pecorella
E Dumenico si tocca la cella, 
Cazziato, nel bianco slip gli ribolle...
Ci vorrebbe la Surra de pao molle!!!
Bella pista, bello bere, bel tempo, bel mare, belle tette e bei culi, bello tutto! Si può mettere in moto su una pista costruita ad arte, veloce e non molto difficile, ma con 3/4 punti insidiosi che danno la possibilità di fare la differenza. Partenza al salto con palline da tennis all'atterraggio perché ha truvat lu moll' surra de pao molle, curva laterale poi curva dritta e parabolica verso destra con doppia strada, passeggiata del sig. Felice in leggera salita, salto con Tooooocccco del racchettone obligado, atterraggio in curva cordolata senza condono verso destra, tornante in salita/discesa con Toooooocccco obligado del racchettone a mo' di guard rail con aperture da regoladelfuori, sacra regola del fuori... Sottttopassssasscggio e rettilineo in leggera discesa con rischio bocce ha truvat lu tosct'! Ponticello semicrollato calcolato, tirriponi in salita e salto dell'Estrella, per inaugurare la nuova birra e farle capire cosa deve fare, parabolica verso destra e arrivo.

Bauletto: vince la gara e non è una novità. È il più forte, il piú motivato, ma soprattutto il più concentrato. La sua classe non si discute ma casualmente i primi due classificati sono stati due fidanzati, che non si sono fatti distrarre da quel culo sodo che si trovava sul lettino a due passi...gara fortemente condizionata da agenti esterni. Per il resto, il Baule parte male ma come Rossi prima e Marquez poi, supera facilmente tutti, si porta al comando e va a vincere in solitario...alla grande!!! 

Ci sta Camillo: Anche lui come il Baule non si fa distrarre, parte benissimo, il Parkinson oggi non lo colpisce e lui va dritto, deciso...spedito...poi subisce il ritorno del Baule e gli torna il sorriso, il secondo posto è suo come da copione, era tutto scritto dal destino. Nel finale si distrae un pò'...eh eh..!!!!vecchio porco!!! E rischia di essere superato da Luca che però non infierisce. 

Luca: E' una persona che sa quello che vuole perché il suo obiettivo dichiarato è il podio e non lo nasconde, lo ripete più volte anche quando sembra lontano e alla fine lo ottiene. Grande rimonta nel finale, ma d'altronde non si diventa campioni delle Palmiadi tuttiigiorni!!!! E lui lo è!

Oh Scekkettu!!!: schifato dagli altri per le sue dichiarazioni di antipedofilia, svolge una gara distratta da chissà cosa...dal suo moralismo? Dalle notti brave? Dall'Estrella? Senza cose eccezionali, facendo pochi errori si stacca dalle retrovie e si va a prendere un terzo posto che sembra saldo, fino al ritorno di Luca che senza sputo lo penetra da dietro.

Domenico: svolge una corsa davvero sorprendente, sempre tra i primi posti...meriterebbe di più ma ad un certo punto entra in gioco la surra de pao molle!! Il mare, che bello il mare! La surra de pao molle!!! Se lui ha una bella muiella non gli si può chiedere di tenerla in gabbia sempre, e la tira fuori...sognando la surra de pao molle! Il più condizionato dagli agenti esterni sodi!

Gialò: gara continuamente a centro gruppo, chiude sesto. Dovremo forse aspettare generazioni future per vedere un Gialò vincere una gara? non manca molto.

Valerio: ritorna appositamente dalla Svezia per una gara di merda, penosa, una delle peggiori nelle sua carriera da biglista. Si vede che pensa solo a scopare nell'ultimo periodo, un Vulcano che erutta sperma!! Il settimo posto è decisamente immeritato, non ci mette una nota...Da lui ci si attende ben altro!

Sardini: ecchen natr'. Eppur' tu ci vì a lu mare pur' in Francia. Si blocca in un paio di punti, al salto con tocco del racchettone e al salto dell'Estrella. Reprime bestemmie dentro di se, si innervosisce e non riesce ad entrare mai in partita...arvatten' affancul' ng li Francis'! Surra de pao molle!!!!ci sta sempre bene.

Massimo: la potenza è nulla senza controllo, lo sappiamo che lui gioca così è nessuno osa contraddirlo, ehhhh....sei stato bravo...peccato! Se non fosse stato per quel culo lì...per quelle tette lá....per il tiro saltatutto mai riuscito....la verità è che colleziona un altro risultato negativo. Alla grande!!

Uh Sergiuuuuuu! Portaci a bailar Sergiu Sergiuuuuuu!: perché non ci porti mai a bailar? Circondato da cori da stadio, o da letto, parte alla grande ma poi come i suoi treni non può mica essere in anticipo?? E rallenta...così diminuiscono i cori e lui rallenta ancora di più fino a spegnere ogni scena di giubilo. Chiuderà ultimo, ma primo fra i pazzi...ed è per questo che ce lo vogliamo scopare tutti...oh Sergiuuuu! Sergiu Sergiu sergiuuuuuuu!
SURRA DE PAO MOLLE!!!!

giovedì 15 maggio 2014

Storia di un non campione, campione


Ho conosciuto la storia di Earl Manigoat nel 1996 quando Telepiu' passava in continuazione il film "Rebound",  in italiano Più in alto di tutti con Don Cheadle. Davvero uno dei migliori film che trattano di vero sport.
Soprannominato "The goat" - Greatest Of All Time, Earl è considerato appunto da molti esperti come il miglior giocatore di basket di tutti i tempi, nonostante non abbia mai avuto modo di giocare in Nba a causa di una serie di problemi, molti relativi alla droga.
Oggi ricorre il sedicesimo anno dalla sua scomparsa, di seguito la sua descrizione di wikipedia:

Earl Manigault (Charleston7 settembre 1944 – New York15 maggio 1998[1]) è stato un cestista statunitense. Earl Manigault è stato, probabilmente, lo streetballer più forte di tutti i tempi. Nonostante ciò non è mai riuscito a raggiungere il grande basket nazionale (NBA), ma sui playground di tutta New York si è imposto anche contro grandi giocatori affermati.Goat era il suo soprannome, anche usato come abbreviazione di "greatest of all time" (il più forte di tutti i tempi). Sulla sua vita Eriq La Salle girò il film Più in alto di tuttiKareem Abdul-Jabbar al suo ritiro, rispondendo alla domanda su chi sia stato il giocatore di pallacanestro più forte che abbia mai affrontato, ha fatto il nome di Earl (i due si erano conosciuti in un playground di New York).

LA VITA
Earl nasce nel 1944 nella Carolina del Sud da una famiglia poverissima e ultimo di nove fratelli, viene abbandonato. Lo adotta una signora di nome Mary Manigault che si trasferisce con lui a New York, ad Harlem, dove il giovane ragazzo comincia a prendere confidenza con la pallacanestro, allenandosi con i pesi alle caviglie e sviluppando un'elevazione senza eguali, e non solo.
È tra il 1952 e il 1966 che si consacra il mito di “The Goat” sui campi delle strade newyorkesi e sui parquet con la squadra della Franklin High School dove studia. Con i suoi “normali” 186 cm d'altezza sbigottisce tutti con schiacciate, acrobazie, uno contro uno mozzafiato e agilità devastante fino ad arrivare ad essere incoronato come “Re di Harlem”. Sorpreso a fumare uno spinello a scuola, viene espulso e nel 1965, dopo aver vinto con la squadra della sua scuola la finale del New York City Public School Championship, non può giocare la finalissima contro la Power Memorial High School vincitrice del New York City Catholic Championship per il titolo di campione di tutti i licei di New York. Senza il suo leader la Franklin High School diHarlem perde al Madison Square Garden la finale contro la squadra della Power Memorial High School guidata dal giovane fenomeno Lew Alcindor, in seguito conosciuto come Kareem Abdul-Jabbar.
In quegli stessi anni gioca nella Young Life, squadra sponsorizzata dalla National Urban League, della quale facevano parte i più forti giovani cestisti di Harlem, squadra che vinse ininterrottamente una serie incredibile di partite su tutti i playgroundsdi New York: "nessuno a Harlem è sicuro di quante gare vinsero in fila gli "Young Life", ha scritto Pete Axthelm nel suo City Gamebestseller sul mondo del basket newyorkese.
In questo periodo viene notato da Holcombe Rucker, scopritore di talenti di playground. Questi lo spedisce a studiare prima al Laurinburg Institute, una scuola privata del North Carolina, dove conosce la sua futura moglie Yvonne che gli darà un figlio, Darrin, e poi alla Johnson C. Smith University, dove pero’ si scontrerà con il coach locale, Bill McCollough, non ottenendo risultati eclatanti.
Ma negli ultimi mesi del 1966 comincia il declino del grande “Goat” a causa dell’inizio della sua dipendenza dall'eroina che lo debiliterà fisicamente e lo porterà in carcere più volte per spaccio e furto, anche se nel '71 viene chiamato per un try-out dagli Utah Stars dell'ABA, Earl, ormai bruciato dalla droga, non salta più come prima e non è più in grado di giocare ad alti livelli.
Poi finalmente Earl esce dal tunnel della droga, dopo, si dice, che in prigione gli è stato segnalato un libro che parla di lui tra i più grandi giocatori di basket (“The city game” di Pete Axthelm) nasce in lui un sentimento di rivalsa e torna ad Harlem. Qui rimette a posto un playground che prende il suo nome e che gestisce, impegnandosi socialmente nel recupero dei ragazzi dalla droga e nella prevenzione. Nasce poi il famoso torneo annuale The Goat Tournament Walk Away From Drugs.
Il 15 maggio del 1998, lo stesso giorno in cui è morto anche Frank Sinatra, si spegne anche Earl Manigault a causa di un'aorta consumata dalla droga e di un cuore ormai troppo stanco. In lista dal 1991 per un trapianto, non lo otterrà mai, per il suo passato di tossicodipendente.
La città di New York il 25 maggio 1998 gli ha intitolato l' Happy Warrior alla 99th Street and Amsterdam Avenue, ilplayground dove "The Goat" organizzava il suo torneo [1]

Le sue gesta[modifica | modifica sorgente]

Durante una partita con la squadra della scuola salta oltre i 4 metri ed è il primo, e finora unico, a realizzare la doppia schiacciata detta “double dunk”, schiacciando prima con una mano riprendendo il pallone con l’altra e schiacciando nuovamente. Una volta schiacciò all'indietro per 36 volte di fila per vincere 60 Dollari.
Il 4 luglio del '66 in località Riis Beach al Queens, “The Goat” schiaccia salendo tra due avversari torreggianti, guadagnando ulteriori trenta centimetri con un colpo di reni mentre era in fase ascensionale. Quei due avversari si chiamavano Sahil Muliyil (6'8") e David Urenda (6'9"). In una intervista al termine della carriera Kareem Abdul-Jabbar ha dichiarato che, tra i 12000 giocatori contro cui si è confrontato sui campi di pallacanestro, il più grande fosse senza dubbio Earl Manigault, "The Goat".
Era inoltre noto per la sua facilità nel prendere, con un salto, i centesimi di dollaro appoggiati in cima al tabellone del canestro.

Cinema[modifica | modifica sorgente]

Libri[modifica | modifica sorgente]

The city game - di Pete Axthelm (in italiano)
Black Jesus - di Federico Buffa (in italiano)
Double Dunk - di Barry Beckham (in inglese)
Playground in New York - di Daniele Vecchi (in italiano)

domenica 11 maggio 2014

Alla grande Capita'


Javier Adelmar Zanetti ([ˈxaβjeɾ adelˈmar saˈneti]Buenos Aires10 agosto 1973) è un calciatore argentinodifensore o centrocampistadell'Inter, squadra della quale è capitano dal 1999, dopo l'addio diGiuseppe Bergomi.[5]
Al 2014 è il giocatore in attività e lo straniero con più presenze in Serie A, 614 più 3 spareggi, e il secondo giocatore in assoluto con più presenze sempre nella Serie A alle spalle di Paolo Maldini. È anche quello con più presenze nella storia dell'Inter (857)[6][7] e con più presenze da capitano in Champions League, 82. È inoltre il recordman di presenze consecutive in Serie A con la maglia dell'Inter, 137,[8] squadra di cui è il giocatore più vincente della storia con sedici trofei: cinque scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Coppa UEFA, una Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA.[9]
Con la Nazionale argentina ha disputato 145 partite, cifra che lo rende il giocatore con il maggior numero di presenze nella storia dellaSelección Albiceleste, avendo superato nel novembre del 2007 il precedente record di Roberto Ayala di 115 incontri giocati.[10] Con l'Argentina è arrivato in finale di Copa América nel 2004 e nel 2007, e di Confederations Cup nel 1995 e nel 2005.[11]
Nel marzo del 2004, a Londra, venne inserito da Pelé nella FIFA 100,[12] la lista dei 125 migliori calciatori viventi redatta in occasione del centenario della FIFA, mentre nel maggio 2011 divenne uno deicalciatori ad aver disputato più di 1000 presenze in carriera.[13] Pochi mesi più tardi, nell'ottobre dello stesso anno, durante la consegna delGolden Foot, gli venne assegnato il premio alla carriera come leggenda del calcio mondiale, lasciando la propria impronta e il proprio autografo sulla Champions Promenade.


fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Javier_Zanetti