mercoledì 5 dicembre 2012

Ancora con le slot machine


"Intensificare i controlli"  diceva qualche giorno fa un nostro dipendente statale, direttore dei Monopoli di Stato.
Da lunedì, in stile PierCortesiano Contraddittorio, sarà possibile giocare con le "machinette" anche da casa, così potremo vincere e diventare ricchi tutti quanti comodamente. Grazie Stato che ci dai la possibilità di farci i soldi in maniera così facile, speriamo che la disoccupazione aumenti ancora perchè noi che andiamo a lavorare non capiamo proprio un bel niente visto che basta stare a casa davanti al computer per farsi i soldi.

Bastano solo pochi spiccioli sulla carta di credito per diventare milionari, perchè non succederà che i senza lavoro si giocheranno le poche rimanenze schiavi di un vizio elettronico fatto per perdere, non succederà che chi ha lavorato una vita per mettersi da parte qualcosa sperpererà tutto nel giro di pochi giorni, non succederà che gli affitti non verranno pagati perchè i danari saranno stati tutti spesi comodamente dal pc, o tablet o smartphone.
Tutto questo non succederà perchè lo Stato ha pensato a tutta una serie di pre-cauzioni per farci "giocare responsabilmente"... e queste pre-cauzioni sono: Nessuna!

Che coglXXXX!

http://www.corriere.it/economia/12_dicembre_05/slot-machine-stato-fubini_64321b1c-3ea1-11e2-b5b1-5f0211149faf.shtml






PER ACCEDERE BASTANO CODICE FISCALE E CARTA DI CREDITO

Quelle slot machine che entrano
nelle case con l'ok dello Stato

Mille nuovi giochi autorizzati online

Forse è solo un esempio in più di un'Italia in cui si predica in un senso di marcia e si razzola nell'altro. È il Paese in cui i partiti della maggioranza chiedono liberalizzazioni, ma bloccano le gare sulle concessioni demaniali. È l'economia dalla quale tutti dicono che lo Stato deve ritirarsi, mentre la Cassa depositi e prestiti (controllata dal Tesoro) moltiplica le sue iniziative a sostegno delle imprese. Va dunque capito Luigi Magistro, nuovo direttore generale dei Monopoli dello Stato, se per un attimo è parso applicare lo stesso doppio senso di marcia anche a oggetti banali come le slot machine . Quegli strani ingranaggi si stanno forse ritirando dai bar sotto casa o dalle sale Bingo di quartiere, a tutela dei cittadini, ma hanno appena fatto il loro ingresso dalla porta principale in un posto che conosciamo anche meglio: casa nostra (e il nostro smartphone ).

Aveva detto appena una settimana fa Magistro in un'intervista al Corriere : sulle slot machine «dovremo intensificare i controlli, ma anche ripianificare la collocazione, evitandone la presenza vicino alle scuole, ai luoghi di culto, agli ospedali»; semmai, ha aggiunto Magistro, bisognerà «concentrare la presenza nel territorio» e «limitare al massimo l'introduzione di nuovi giochi».

Detto fatto. È appena asciutto l'inchiostro su quelle frasi, che dall'altro ieri le slot machine sono entrate nelle case (benché Magistro avesse dimenticato di dirlo). È la sorpresa di Natale: da lunedì, più di mille nuovi giochi di modello slot sono legalmente «online». Basta introdurre codice fiscale e numero di carta di credito, quindi giocare sul computer dal sofà in soggiorno. Sarà forse lontano dagli ospedali e dalle scuole, dalle chiese, dalle sinagoghe o dalle nuove moschee, come sancisce il decreto voluto dal ministro della Salute Renato Balduzzi per difendere i più vulnerabili. Ma è in tinello a portata dei figli, dei nipoti, dei vecchi genitori e dei cassaintegrati rimasti a casa tutto il giorno.

Secondo i Monopoli dello Stato, non è che l'applicazione di una legge di due anni fa. Altri tempi. Nel frattempo però né l'agenzia né il ministero del Tesoro, che la controlla, hanno rinunciato a distribuire 50 nuove concessioni per le slot sul web. In fondo è solo il prosieguo di un aumento dell'offerta di gioco d'azzardo (legale) che ha sprigionato tassi di crescita cinesi in un Paese che, per il resto, vive una decrescita del Pil fra le più rapide al mondo. Nelle scommesse legali gli italiani hanno speso 15,4 miliardi di euro nel 2003 e 79,8 miliardi nel 2011. È un incremento del 22,8% l'anno, per un fatturato che vale il 5% del Pil e mette il settore fra le prime industrie del Paese. In base ai dati dei Monopoli, in Italia la spesa media in scommesse per abitante maggiorenne è stata di 1.586 euro nel 2011: il 13,5% del reddito. È ormai una delle grandi voci di spesa degli italiani, che nel frattempo tirano la cinghia su tutto il resto. Ogni euro in più speso in scommesse, spesso, è un euro in meno in acquisti di prodotti utili di imprese italiane rimaste oggi senza mercato nel Paese.

Ma per i conti dello Stato, si sa, è una manna. Le concessioni agli impresari del gioco d'azzardo fruttano circa 8 miliardi l'anno all'Erario, a cui si aggiungono le tasse sulle vincite. In totale si tratta di entrate che riducono il deficit di quasi l'1% del Pil ogni anno. Il problema è che nel 2012, per la prima volta, la crescita delle scommesse sta frenando: saliranno al più del due per cento, mentre le entrate erariali sono per la prima volta in calo di 500 milioni.

Facile dunque sospettare che le nuove slot online servano (anche) a incrementare i flussi di cassa per lo Stato. Non solo a sfidare le piattaforme offshore, come si dice. Come fossero queste le riforme strutturali per risanare l'Italia.