venerdì 21 agosto 2015

Gran Premio di Ferragosto



Se state leggendo la presente recensione, sappiate che state leggendo un qualcosa che ha rischiato di non esistere, e che potrebbe tranquillamente non esistere tutt'ora, essendo il risultato di un immenso sforzo operato dai partecipanti (quindi stavolta non solo il sottoscritto) per tappare i giganteschi buchi di memoria dovuti al Ferragosto come da copione (copione che voleva essere scherzosamente variato dal copia ed incolla tipico delle nostre abitudini, ma poi sgamato all'ultimo). quindi le lacune recensive grandi come lagune fanno parte del gioco, e del vino che ci apre, e delle genziane, e dei complimenti vari ed eventuali. Anzi, apprezzatele e ingarratevici con gioia.

Partenza al salto con curva a gomito alzato a sinistra, tre bocce con bicchiere con passaggio interno obbligatorio, curva a sinistra con sottopasso e impettata desertificata, sottopassaggio della zoccola con bottiglia e salto della zoccola, poi boh...no, anzi; poi piccolo trampolino per posizionarsi su un bravogrande trampolino con atterraggio tirriponato analmente, curva a destra e rettilineo con l'amante di Pac, cioè il coccodrillo (e come come il coccodrillo? Tu lo sai!), curva a destra parabolica e poi boh...in qualche maniera, comunque, si tornava in rampalupini.
Gara disputata schiccherando le biglie, ognuno la sua.


Classifica

Ci Sta Camillo: arriva primo;

Gialò: arriva secondo;

Bauletto: arriva terzo, ma tutt'ora non sono sicuro che abbia partecipato e magari mi prende per il culo dicendomi che ha fatto terzo;

Savdini: arriva quarto;

Cresta: arriva quinto;

Ludovica: esordio biglistico per la pecora detentrice del titolo di Bocce in Acqua, che arriva sesta;

Pauer: fastidiosissimamente settimo con cascetta

Per ogni altra aggiunta in recensione, prego coi commenti: già raccogliere queste informazioni e sprazzi di ricordi mi ha maciullato il cervello.

REcensione di Matteo Savdini ingegneve trivellatove!

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