mercoledì 21 novembre 2012

NO ALLE SLOT MACHINE



Le penetrazione anale è una pratica molto diffusa e allo stesso tempo molto apprezzata, si manifesta in situazioni molteplici nel senso del dare e anche del ricevere. Ognuno la preferisce come vuole, c'è anche chi la apprezza in entrambe le condizioni come chi non la apprezza per niente, siamo in un mondo libero e in un paese libero ed è giusto che sia così.
Certamently c'è una condizione che non piace a nessuno e ripeto NESSUNO: Quando la pratica della Fellatio viene fatta all'insaputa di chi la riceve, quando cioè ti stai un attimo chinando per allacciarti la scarpa e ti senti di colpo una botta nel di dietro che poi ti fa bruciare le chiappe fino a diventare una rabbia che ti porti nell'animo.

Questo è quello che succede con le slot machine collocate ormai in quasi tutti i bar del paese: una tassa nascosta sottoforma di un'eventuale vincita che è in realtà una probabile sconfitta. Qualcuno però si ribella e si rifiuta di averle nel proprio esercizio:

http://www.bergamonews.it/cronaca/%E2%80%9C-le-slot-machine-i-bar-non-sono-las-vegas-lo-stato-ora-intervenga%E2%80%9D-167535


Dopo la guerra alle slot machine del sindaco di Gromo, dopo il caso della titolare del bar di Cremona che ha deciso di rinunciare alle macchinette, ora scende in campo l’Ascom di Bergamo. Il presidente dei baristi Giorgio Beltrami chiede allo Stato di intervenire.

“Via le slot machine:
i bar non sono Las Vegas
Lo Stato ora intervenga"



"Ho visto madri piangere davanti ai gestori di locali perché i figli si erano giocati tutto alle slot machine. Mi creda, sono scene che fanno riflettere”. E l’invito a riflettere Giorgio Beltrami, titolare da 38 anni del Bar Centrale di Lovere e presidente dei baristi dell’Ascom Bergamo aderenti all'Ascom, lo rivolge allo Stato.
“Il peccato originale non è dai baristi, ma dello Stato che ha regolamentato le slot machine e si è preoccupato di far cassa con queste macchinette prelevando il 60% di quanto incassano – afferma Beltrami –. Ora tocca allo Stato intervenire, non ne possiamo più. Non è danneggiando gente che magari ha già i suoi problemi che si giustificano certi guadagni”.
Beltrami puntualizza che non si tratta solamente di una questione morale: “In questo caso entra in gioco anche il senso di avere un locale, di avere una certa professionalità. Alcuni locali avrebbero dovuto chiudere tempo fa, le slot machine hanno rimpiazzato le tazzine di caffè snaturando i bar”.
Per il presidente dei baristi Ascom: “Lo Stato deve ravvedersi, intervenire in modo graduale. Ora occorre una soluzione intermedia per togliere piano piano le slot machine dai locali e riqualificare così anche la nostra professione e i nostri locali”. Beltrami tiene a specificare che c’è una distinzione tra un locale con le slot machine e uno senza. “Sono due locali differenti, credo che se in alcuni di questi venissero tolte le macchinette non avrebbero più clientela, poi ognuno fa come crede ma un bar deve puntare al servizio, alla qualità, al prodotto: solamente così si fidelizza la clientela”.
Sono in molti, tra gettoni e pulsanti, alla ricerca disperata della Dea bendata: italiani, stranieri, giovani, anziani, solitamente più donne che uomini. Una malattia, una dipendenza dal gioco che contagia più categorie di persone.
“Per i gestori di bar è sicuramente un’entrata sicura, incide sul bilancio dell’attività” conferma Beltrami. Una stima approssimativa? Due slot machine possono arrivare ad incassare fino a 50mila euro al mese, ai titolari va circa il 6 per cento pari a 3mila euro al mese. “Soldi che risollevano le sorti di molti esercizi – conclude Beltrami –. Ma ripeto: ho visto madri piangere disperate per i soldi spesi dai figli alle slot machine. Nessun incasso potrà mai giustificare quelle lacrime”.



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Questa la definizione di wikipedia al termine "slot machine"


La slot machine, in italiano (macchina mangiasoldi)[1], è un sistema di gioco d'azzardo elettronico molto comune nelle case da gioco e centri scommesse.


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