venerdì 20 febbraio 2009

Storie di ordinaria follia...

Shanghai. Il signor Nin Nan, non era soddisfatto degli affari della sua gioielleria online, così si è inventato un nuovo prodotto da vendere: le zanzare morte. Il prezzo di un esemplare è 6 yuan, circa 70 centesimi di euro. E’ andata molto meglio di quanto sperasse: ha ricevuto più di diecimila ordini in due giorni. Forse è stato merito della pubblicità, che spiegava:” Sono veramente uccise da mani umane. Possono essere usate per studi scientifici, decorazione e collezione”.

Las Vegas. Il sindaco Oscar Goodman ha annunciato la costruzione di un museo della criminalità organizzata. Il comune ha stanziato 50 milioni di dollari per il progetto. Goodman, un ex avvocato, ha difeso più volte degli imputati per mafia.

Cile. A Santiago il signor Rubén Araya (foto in alto), 42 anni, viene pagato per fare la guardia a un cartellone pubblicitario che costeggia l’autostrada, e per non perderlo di vista, lui ha deciso di viverci dentro. Il cartellone è della Coca Cola e porta la scritta “Guarda il lato Coca-Cola del Cile”. Con questo lavoro, il migliore che abbia trovato, guadagna 70mila pesos (90 euro) a settimana. Come un guardiano del faro, ha il compito di controllare che la luce del messaggio arrivi fino all’autostrada, proteggendo da furti o danneggiamenti dei riflettori che costano circa 450 euro l’uno.

Cina. A Pechino e a Shanghai il rispettivo parco principale ospita ogni settimana un mercato insolito. Il sabato e la domenica migliaia di genitori arrivano lì con annunci e foto sperando di trovare una compagna o un compagno per i figli. Questi genitori, fotografie dei figli in mano, passano giornate intere nel parco a conoscere altri genitori e scambiarsi le foto dei figli con l’obiettivo di organizzare un incontro tra loro. Due le motivazioni: i giovani cinesi non hanno tempo, voglia e capacità di corteggiare le ragazze (e viceversa); e per arrivare a un matrimonio c’è bisogno che le due famiglie vadano mooolto d’accordo.

Australia. Gli agenti dello stato del Queensland, in Australia, hanno cominciato a ignorare molti crimini minori pur di non usare Qprime, il nuovo software adottato dalla polizia locale e costato cento milioni di dollari australiani (più di 50 milioni di euro). Secondo Ian Levers, vicepresidente del sindacato dei poliziotti, prima per compilare un rapporto bastava un’oretta. Adesso ci vogliono “ore di sofferenza sul software-incubo”. Un portavoce del Queensland ha difeso Qprime, spiegando che rende la gestione delle informazioni più “olistica”.

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