venerdì 20 marzo 2009

Caro Papa ti scrivo...

Caro Papa Ratzinger ti scrivo, e ti faccio scrivere, così mi distraggo un po’. In questi giorni ho letto sulla stampa diffusa un po’ ovunque e un po’ in rete, delle tue dichiarazioni fatte mentre eri su un aereo diretto a Yaoundè (Camerun).
“L’epidemia di aids non si può superare solo con i soldi e la distribuzione dei preservativi che, anzi, aumentano i problemi”. Secondo te, caro Papa, è più utile finanziare centri come il “Centro cardinal Leger” dove si curano i malati di aids gratis che distribuire i preservativi e diffonderne il loro utilizzo. Se ho capito bene secondo la Chiesa sarebbe meglio farli ammalare e poi provare a curarli gratis che non farli ammalare per niente, così intanto soffrono un po’.
“Serve un risveglio spirituale e umano e un cambiamento di atteggiamento. Occorre soffrire con i sofferenti”. Mentre ti trovi a bordo di un boeing 777 vai a parlare di sofferenza? A parte che con tutti i soldi che ha il Vaticano forse quasi si potrebbe risolvere il problema della fame nel mondo, ma in Camerun potevi anche andarci a bordo di un mulo come faceva Gesù al posto di usare un aereo privato di lusso. Quando ti conviene la società si è evoluta me per quei poveri africani che muoiono di fame e malattia la società non può evolversi e devono anche ammalarsi di aids, oppure vivere in castità e mettere al mondo figli e figli che poi non potranno sfamare e che loro sì soffriranno, non tu, che figli non ne hai e sesso non ne fai.

Per risvegliare un po’ la tua coscienza ti trascrivo un pezzo tratto dal primo capitolo de I miserabili del grande Victor Hugo:

L’arresto del Papa ebbe luogo nella notte dal 5 al 6 Luglio 1809; in questa occasione Myriel venne chiamato da Napoleone al sinodo dei vescovi di Francia e d’Italia convocati a Parigi. Questo sinodo si tenne a Notre-Dame e si radunò per la prima volta il 15 Giugno 1811 sotto la presidenza del cardinal Fesch. Myriel fu tra gli ottantacinque vescovi che vi andarono. Ma prese parte a una sola seduta e a tre o quattro conferenze particolari. Vescovo di una diocesi di montagna, abituato a vivere così vicino alla natura, nella nuda semplicità, pareva che portasse tra quegli eminenti personaggi idee che cambiavano la temperatura dell’assemblea. Ritornò ben presto a Digne. Lo interrogarono sulle cause del suo pronto ritorno ed egli rispose: “Li incomodavo. Con me veniva l’aria della montagna. Dopo aver fatto l’effetto di una finestra aperta”.
Un’altra volta disse:”Che volete farci? Quei monsignori là sono dei principi. Io invece non sono altro che un povero vescovo di paese”.
Il fatto è che non era piaciuto. Tra altre osservazioni strane si dice che gli fosse scappata questa, in casa di uno dei suoi più notevoli colleghi:”Che belle pendole! Che bei tappeti! Che belle livree! Tutta questa roba deve dar noia! Oh!Io non vorrei davvero possedere tutto questo superfluo e sentirmi gridare nelle orecchie: Ci sono quelli che hanno fame! Ci sono quelli che hanno freddo! Ci sono dei poveri! Ci sono dei poveri!
Diciamolo di sfuggita, non sarebbe un odio intelligente quello contro il lusso: perché esso implicherebbe l’odio per l’arte. Ma tuttavia, nelle gente di Chiesa, all’infuori della rappresentanza e delle cerimonie, il lusso è un torto. Sembra rivelare delle abitudini veramente poco caritatevoli. Un prete opulento è un controsenso. Il prete deve tenersi vicino al povero. Ora, come si può toccare sempre, notte e giorno, tutte le disgrazie, tutte le sciagure, tutte le indigenze senza prendere su di sé un po’ di quella santa miseria, come la polvere del lavoro? Ci si può figurare un uomo vicino a un braciere che non ha caldo? Si può immaginare un operaio che lavora senza riposo a una fornace e che non ha né un capello bruciato, né un’unghia annerita, né una goccia di sudore, né un pizzico di cenere sul viso? La prima prova della carità in un prete, in un vescovo soprattutto, è la povertà”.


Caro Papa Ratzinger, fammi capire un qualcosa che non mi è chiaro, altrimenti io preferirei essere di gran lunga il Monsignor Myriel Bienvenu che Papa Ratzinger. Ma il giudizio supremo sai benissimo a chi spetta e quando.

3 commenti:

Ivan Drago ha detto...

Cikkè sono d'accordo con il tuo post, il Papa vive nello sfarzo basta ricordare le sue scarpette di Prada e la ricchezza della Chiesa è tristemente nota a tutti noi. Ma il più grande difetto di questo Papa è il fatto di essere un conservatore nel senso stretto del termine. Come può pensare di fare del bene se non conosce la miseria?la sofferenza che altri uomini di chiesa e religiosi hanno conosciuto veramente?E come si fa a dire che i preservativi non aiutano a prevenire l'aids e le malattie infettive se sono il contraccettivo più utile e che funziona meglio?La madre di un mio caro amico è morta giovane proprio di Aids. Forse Joseph Ratzinger non è consapevole di che cosa sia e del sesso in generale..!

Roberto ha detto...

Sinceramente sono dell'idea che il papa è una persona inutile e dice determinate cose perchè è nel suo ruolo dirle. Il papa farà centinaia di appelli e interventi l'anno su altrettanti argomenti ma non ho mai sentito di una guerra che si ferma o di un ostaggio liberato grazie ad un appello del papa. Ora come ora la sua figura non conta un cazzo e la chiesa in se per se ha perso di credibilità. Lo stato del Vaticano è il più ricco del mondo e la chiesa è diventata una specie di attività commerciale che ha per marchio un crocifisso. Perchè se io mi voglio sposare devo pagare il prete? Perchè se un mio caro muore devo pagare il prete? Perchè qualunque cosa si faccia per avvicinarsi alla chiesa (battesimo, comunione, cresima) deve essere consacrata con i soldi? Sembra che siano tornate le indulgenze e che la fede di una persona sia direttamente proporzionale alle "donazioni" fatte. Forse ci vorrebbe un nuovo Martin Lutero. Qualcuno che faccia capire che la fede non ha nulla a che fare con il lusso e il denaro...

Cekketto ha detto...

Infatti hai ragione, ormai hanno proprio un tariffario minimo per ogni cerimonia.
Quello che dice il Papa sembra che non conta un cazzo ma purtroppo non è così. Io comprendo che per il ruolo che ha non potrebbe mai permettersi di dire di fare sesso senza amore o di andare a troie ecc... ma dovrebbe cercare di adeguarsi ai tempi e quanto meno omettere e tralasciare certe cose, e fare di tutto per non far soffrire le persone. L'azione e i messaggi del Papa non sono come quelli di un politico che governa, che se gli viene in mente una cosa la mattina ne fa una legge e dopo un pò la popolazione ne vede gli effetti immediati. L'azione del Papa è un pò come quella della goccia che cade sulla roccia; il suo messaggio è meno immediato ma non meno efficace. Il suo esempio potrebbe essere tale per miliardi di persone, soprattutto durante i viaggi pastorali negli altri continenti.