Asunciòn (Paraguay) 1959. La passione per il calcio poteva essere fatale ad Alfredo Lird, pilota di un monomotore Neiva P-56C Paulistinha. Mentre faceva un volo radente su un campo per guardare una partita di 2° divisione, il pallone – calciato da Roberto Trigo, centravanti del General Genes, come gesto di stizza per una decisione dell’arbitro – è finito contro la sua elica, costringendolo a un atterraggio di emergenza in un campo di grano. Pilota salvo, ma aereo finito a pezzi.
Antananarivo (Madagascar) 2002. Dopo l’ennesimo fallo ingiusto, i giocatori dello Stade Olympique Emryne, squadra di 1° categoria, non ce l’hanno fatta più. A costo di mandare a monte la sfida scudetto contro l’Adema, per protesta contro l’arbitro si sono inflitti un autogol dopo l’altro, ripetendo all’infinito lo schema: calcio d’inizio, palla nella propria porta e gol. Si sono fermati sul 149 a zero, ma soltanto perché era scoccato il 90° minuto.
Stocksbridge (Regno Unito) 2003. Sono tornati nello spogliatoio senza avvertirlo. E lui è rimasto per oltre dieci minuti a scrutare il campo deserto. E’ successo nella gara fra Stocksbridge Steel e Witton Albino (Northern Premier League): l’arbitro aveva sospeso la partita perché la nebbia impediva la visibilità. Al punto che il portiere dello Stocksbridge, Richard Siddal, era rimasto in campo, credendo che i suoi compagni fossero tutti in attacco. L’allenatore Wayne Biggins si è reso conto della sua assenza negli spogliatoi: “Ci chiedevamo dove fosse, finchè abbiamo capito che era rimasto tra i pali, e siamo tornati a prenderlo”.
Bastia (Francia) 1978. Quando ha visto il pallone dirigersi all’incrocio dei pali ha capito che la propria squadra avrebbe perso. Così, per scongiurare il gol del centravanti del Metz, un tifoso del Bastia, Jean Marc Lucchese, ha estratto la sua pistola calibro 7.65 e ha sparato, centrando il bersaglio mobile: il pallone bucato, senza più forza, si è così afflosciato a un palmo dalla porta. Il tifoso è stato subito arrestato e poi condannato a 3 mesi di reclusione.
Andover (Regno Unito) 1998. La partita fra Southampton Arms e Hurstbourne Tarrant British Legion era amatoriale. Ma un giocatore della British Legion, Richard Curd, continuava a spingere l’arbitro, Melvin Sylvester, ogni volta che gli si avvicinava. Quando, all’ennesimo richiamo, il calciatore ha reagito insultandolo, il giudice di gara non ci ha visto più e gli ha sferrato un cazzotto in faccia. Poi, con aplomb inglese, ha estratto il cartellino rosso e si è autoespulso: il resto della partita è stato arbitrato da uno spettatore. Ma la Lega Calcio non ha apprezzato la scelta : ha sospeso l’arbitro per sei settimane, infliggendogli 20 sterline di multa.
Fonte: Focus, Marzo 2009
5 commenti:
ngulo cekkè, fanno morì queste. ndo cazzo le hai prese?
valè sei un pirla, c'è scritto fonte focus, dove le ha prese da topolino?
Da topolino??? Ma quale numero?
il numero 69 con scorreggia
Ivan tromba la romania!
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