domenica 10 gennaio 2016

Gran Premio di Capodanno










Con qualche giorno di ritardo, manco fosse il ciclo dopo un pieno involontario, ecco arrivare il Gran Premio di Capodanno, manco fossero le Palmiadi!
I presenti all’appuntamento sono tutti presenti, manco fosse un’assemblea d’istituto in cui si cerca un rimedio contro il pigro, e si decide di brindare e magnare taralli e mozzarelle pugliesi, manco fosse lu compleann di Damiano!
Sardini e Cekketto ricordano a tutti come ci si veste quando si va al mare, manco fosse Carnevale e manco col cazzo che continuo co sti “manco fosse”! Si apre il cantiere ma gli operai appaiono molto invecchiati, acciacchi e dolori evitano piegamenti e lavori, con secchielli e pale lontane si pensa solo a crudi e puttane. Ma non siamo mica dipendenti pubblici perciò senza grandi infrastrutture ne viene quello che vado a descrivere:
Partenza al salto del secchio spezzato dall’ira de Lu Fije, atterraggio in zona strettoia dei bicchieri con rischio attesa per ritiro bagagli nei bicchieri stessi, discesa supportata dalla staccionata Giannesini rischio attesa falegnameria, curva antiparabolica, cioè fosso con regola del fuori che non ti aiuta e senza ghiaccio. Poi dopo la discesa viene sempre una salita e lo cantava pure quella lì, fosso orizzontale regola del fuori e serie di dossi pericolo di caduta…impettatina con sottopassascio rischioso che sbucava sull’altopiano di Varsavia, curvone a sinistra con big cordolo che non era però una parabolica, contro curvone a destra tirriponato, punta dell’iceberg che ti faceva affondare stile titanic e incontro ravvicinato “a me mi piace la fregna” e anche pelosa, spruzzata bigliatoria sull’ombelico e poi succulenta risalita fino a passare tra le tette sode con la biglia che ne veniva fuori stanca ma oh yeaaaahhh! Sottopassascio di Fontanelle con legnetto e salto nella fossa delle Madonne dalla quale si usciva solamente tramite un passaggio segreto tortuoso appena scoperto, piccolo ponte in legno e poi arrivo al salto di partenza per chiudere il giro.


Bauletto: Una gara alla Jorge Lorenzo condotta con estrema nonchalance, al comando dall’inizio alla fine ad eccezione di un nanosecondo in cui viene superato da Cekketto verso la metà del primo giro. Non c’è storia e chiude lontanissimo dal secondo. Si conferma anche per la nuova stagione il solito cuore di pietra.


Sardini: Partenza pessima ed è chiuso nelle retrovie ma ormai lo conosciamo bene e sappiamo che proprio nel momento in cui tutti vanno a dormire lui da il meglio di sé raccogliendo strascichi su strascichi di ogni genere. Rimonta alla grande e raggiunge la seconda posizione per concludere qui la sua rimonta e continuare una gara di coppia con colui che scrive. Almeno per un’oretta potrà dire di essere stato con lui, biglia nella biglia come mano nella mano. Chiude davanti perché gli piace di più.


Cekketto: Giornata mediocre ma con almeno tre colpi di notevole spessore che gli consentono di navigare sempre nelle prime posizioni. Si fa distrarre dal Sardini al posto di puntare al primo posto ed è una disattenzione gravissima, illude il vincitore di potergli fornire una gara emozionante ed illude il secondo di potergli dare di più di quello che può.


Camillo: Ci sta compie oggi il compleanno e per questo merita un elogio e un brindisi speciale. Solo questo. L’età che avanza si fa davvero sentire, fa fatica persino a muoversi, fa fatica a rialzarsi dopo ogni schiccherata, fa fatica ma va avanti.
Il suo è un quarto posto di puro spirito combattivo, prova a tenere alto l’orgoglio anche quando il fisico non lo sostiene.


Mark Power: Sente notevolmente l’emozione della gara, sostiene di poter impensierire il cuore di pietra ma quest’ultimo lo guarda in faccia dicendo: Io temo solo Cekketto. Una dichiarazione che psicologicamente fa fuori ogni avversario, lui per primo. Mark Power ha abbandonato


Damiano: L’amore da, l’amore toglie… si perché a lui gli piace la fregna! Come si tramanda dagli antichi. Perde tempo perché sbatte continuamente in quel passaggio lì, proprio tra le gambe, fingendo che non gli piaccia e non riesce mai a venire dentro ma sempre fuori. Magari gli sarà anche piaciuto ma per la competizione non va bene.


Sergio è pazzo: Fa il solitario in ultima posizione per tutto il tempo ostacolato da quello che ha mangiato, sta mangiando e mangerà. Un movimento lento e la sua biglia va di pari passo. Oh Sergiuuuuu portaci a bailar dai…. Ci porta solo Andip e da infame qual è gli ruba la penultima posizione. Anche vantandosene!


Cha Cha Cha: La personificazione vivente del motto “l’importante è partecipare!” perché anche questa volta lui chiude ultimo ma è lo stesso l’uomo della giornata. I suoi colpi sono spettacolari, la sua tecnica e il suo stile è indescrivibile, uno spettacolo per gli occhi, peccato che non può vederlo. Chi non c’era può ammirare quest’immagine, chi non può ammirare amen. No, cha cha cha!

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