giovedì 25 giugno 2015

Era tanto tempo, troppo tempo



"era tanto tempo, troppo tempo" - per dirla col mio cantautore preferito - che non creavamo nervosismi a lu fije e a noi stessi, in spiaggia. o meglio, era da tempo che tali imprecazioni non venivano causate dalle eppur amate schiccherate (ché far bestemmiare noi e/o lu fije, sai che sforzo..).
Ed il bellobere sta anche nel constatare la forma smagliante dei concorrenti, che va dalla decomposizione alla resurrezione, fino alla resuerezione.

partenza al salto della quaglia (con sedia da regista presa in prestito da altra palma, ché alla nostra non è stata ancora assegnata, nonostante le pressioni internazionali di Mario+, storico amante della suddetta sedia, da cui offre i  suoi spunti laterali e discoscesi); strettoia; curva con sigaretta; ponte della cocca, dossetto; bivio de lu fije con buco nero in Regola del Fuori e scorciatoia e pista ciclabile facoltativa; due racchettoni in serie in posizione invertita tipo 69, ma a distanza, ché per noi il pudore e la castità sono fondamentali; parabolica badilata con fosso saltabile; cunette a scicann; buco di culo più freddo del mondo per poi riposizionarsi in rampalupini.

Come leggete di seguito, una gara dale posizioni alquanto fisse, tranne che uno strepitoso recupero dalla terza alla prima. Balli conviviali, calendari che cadono come pere mezze, vino che ci apre.
Il livello è a livello!


Classifica:

Damiano:opta per uicchend pescarese invece che ovino Milanese, e a buon diritto! evita accuratamente situazioni pompatorie in entrambe le città per poi ottenere una splendida vittoria, che probabilmente lo appaga di più. anzi, indubbiamente! dalle posizioni intermedie sfrutta brillantemente e sempre indubbiamente le mosche che banchettano sui cazzi del Savdini e soprattutto di Imperato (avoje a magnà a là..) e salta alla quaglia in maniera vincente (se poi ci riesce senza fare danni anche ovinamente, lui lo sa)

Imperato: gara perennemente ed indubbiamente in prima posizione, sino a quando le mosche rimangono abbagliate da cotanta abbondanza muiellesca e attaccano il copioso banchetto proprio in rampalupini finale, favorendo nemmeno il Savdini alle sue spalle, ma un Damiano in poderosa rimonta. quindi bella gara, con pochi errori, ma succube della comprensibilissima voluttà delle mosche, magari sotto sotto un po' ovine anche loro.

Savdini: anche lui estremamente costante con la posizione, secondo all'inseguimento di Imperato, seguendone la scia di colera, apre le porte, o meglio le gambe, alle mosche che, seppur ultra sazie da accarezzare e cantare lo srotolo consapevole, non disdegnano un giro sulla di lui muiella, impedendo di sfruttare la crisi imperata e favorendo la ripresa da parte di Damiano. Salta alla quaglia, senza pieno (sic!), e chiude terzo.

Ci Sta Camillo: stranamente non vede mai la seconda posizione a lui tanto cara, ma anzi staziona nelle retrovie dove però non balla troppo il cià cià cià in compagnia. Ha poche velleità di recupero e non segue Damiano nella rimonta finale, ma preferisce sentire le note in lontananza di un ballo della segretaria. Opacità dovuta forse ad insufficienza di seccie arpiene? lui lo sa.

Di Pelo: non attribuirei questo posizionamento alla stanchezza dovuta alle continue sedute psicoterapiche che gli cadono addosso suo malgrado: quando uno ama il ballo, preferisce magari farlo in solitaria...poco importa se dall'altra parte della classifica. Alla ciclabile facoltativa, poi, sembrava di essere in una balera, con biglie che sgrizzavano ovunque fuorché in pista, ma movimenti sinuosi, signori miei, che nemmeno la Laurito. Poi chiude ultimo, ma vabbò...

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