giovedì 10 febbraio 2011

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Risultati 06.02.2011

1. Pacco
2. Bauletto
3. Cekketto
4. Camillo
5. Savdini
6. Sergio è pazzo
7. Pac Giù

Classifica trigliata
134. Savdini
131. Pacco
118. Valerio
104. There is Camillo(ghe)
100. Bauletto
81. Cekketto
44. Massimo
16. Watusso
11. Sergio è pazzo
3. Solcia
1. Falcone e Furmage
0. Pac Giù


REcensione di Matteo ricordamicosahofattoierisera Savdini

Evento sognato e programmato ad inizio stagione e puntualmente avveratosi in questa soleggiatissima domenica: il movimento biglistico va in trasferta sulla Majella Madre per una gara, prevedibilmente risoltasi in un convegno di triglie, sulla neve. Non solo: ebbene, la prima forma di vita di sesso femminile approda in questo campionato (intendiamoci: non certo per quote rosa, pari diritti, o altre stronzate del genere, ma per amicizia nghì li cumbign'), sommando un'ulteriore novità alla giornata. Appuntamento all'alba delle 11, chi solo assonnato, chi nel coma qubbì, chi tritato come il sale fino, partenza alla volta della strada che da Lettomanoppello sale verso Passolanciano, passando per l'Iconicella e Zì Camill'(ghe) sempre al suono nell'Inno dei Peggiori Trentenni di Pescara (capolavoro baulettiano della seconda decade del secolo), arrivo in una area adatta con l'elmetto in cui vi erano un 40 cm di neve. Valutazione tecnica da parte degli schiccheratori, approvazione, inizio del cantiere e della brace nella canaletta in cui i tizzoni si carbone annichilivano urtando con tizzoni di anticarbone. Importanti sono state le scoperte fatte laterali al tracciato, tra un rostello e un vino di Crecchio da 14.5°, tra tutte: se l'arricchimento del rostello supera l'86-87%, allora la pecora diventa triglia e se poi si sale oltre il 99.9% si ha la siepe (poi Sergio NON è Pazzo, no no...possiamo dormire tranquilli sapendo che lavora sotto il Gran Sasso coi neutrini e i buchi neri; tanto anche se ci fa esplodere, chiamiamo Ci Sta ai VVFF, che però non ci risponde o ci manda a cacare perché impegnato a costruire modellini di ponte o a escogitare insidie. va tutto bene, respira, adesso arriva il dottore per giocare al dottore). Ma la B&B (la vecchia FIB) non è qui in ferie e quindi entriamo in pista: tracciato disegnato sia col culo dello scrivente, sia con la pala insabbiata (rischio di stravolgimento di un ecosistema), discretamente lungo e giustamente insidioso e che ha messo alla dura prova la capacità di adattamento degli schiccheratori ad un fondo diverso dal solito che in aggiunta, ha mutato la sua consistenza gara natural durante; a questo proposito va evidenziata un'altra differenza col cantiere alla Croce, ovvero l'utilizzo della Tecnica del Vibrato da parte di Pac Giù, che ha consentito una messa a punto proprio del fondo. Partenza sulla rampa(lupini) del salto con bandiere tedesche laterali; atterraggio con piscina; buca di difficile uscita con passaggio laterale; lieve dossetto prima dell'ingresso in galleria per poi scendere nelle famose Gole di Lettomanoppello (bramata meta dei motociclisti col manico negli anni '70) fino al potenziale ma in realtà mai superato ingresso nell'autogrill; trampolino cellato; strettoia rialzata; bar laterale eventuale; doppietta di piscine rialzate, di cui una murata laterale e che hanno entrambe visto il ghiaccio in superficie verso fine gara; a salire verso la rampa per il salto coi cippitelli; bob al centro del quale presenziava la macchinuccia; salto; Pilastri della vita; rami; parabolica contraria; salita con dossetto; svolta a destra verso i tirriponi giganti anticipati dalle pallotte di Pac; ingresso laterale in rampa(lupini). Un tracciato, questo, che esigeva schiccherate strategiche in molti suoi punti, pena l'incappare in maggiori difficoltà: certe schiccherate di posizionamento consentivano un passaggio senza particolari problemi alla buca con passaggio laterale, alla rampa(lupini), ai tirriponi giganti, così come altre di giustezza o ben assestate evitavano inutili o dannose perdite di tempo, vedi l'ingresso in autogrill a valle delle Gole di Lettomanoppello, il posizionamento per il salto coi cippitelli, il terribile bob che verso fine gara ha mietuto le sue vittime, la salita con la svolta a destra. Va da sé che una pista nuova per tutti ha comportato l'utilizzo estremo di difficili tecniche ben collaudate così come di loro varianti e innovazioni, con ordinazioni di Campari da parte degli spettatori che hanno superato l'offerta mondiale.

Cresta: il suo oro ben risalta sul bianco della neve; una partenza nell'anonimato porta a credere in un altro afflosciamento, ma un terribile allungo nell'ultimo quarto di gara sega le gambe ai più (solo il Baule riesce in un ottimo riaggancio, ma senza troppo impensierirlo); praticamente insignificanti i suoi errori, magnifiche le sue mosse, si fregia della vittoria di questa stupenda trasferta.

Bauletto: a lui il grandissimo merito di aver quasi ripreso un Pacco lontanissimo e irraggiungibile per tutti gli altri, conquistando la seconda posizione messa a repentaglio da un ultimo colpo di reni del Cicchetto; vagheggia la posizione dell'Ornitorinco per poi applicare con efficacia tecniche più collaudate; sempre in lotta; 'opare;

Cicchetto: perde il contatto col Baule in una pur bella lotta, per poi pensare ad un ulteriore attacco alle tornate finali con svariati infarti per il pubblico presente e non; come se ciò non bastasse a suscitare mancamenti sugli spalti, utilizza da subito la posizione dell'Amico Dritta (variante della nota e spietata Posizione dell'Amico) addirittura con o senza lingua di fuori; beh, si sapeva che il livello sarebbe stato stratosferico, mica i cazzi;

Ci Sta Camillo: lascia indietro nella seconda metà di gara un impacciato Savdini senza grandi problemi, ma comunque lontano dal podio (4 posizione=2x2=2^2=2+2=un povero depravato...)

Savdini: delle velleità sulla rampa(lupini) del salto di partenza già lo allontanano dai battistrada, ma nulla di irreparabile, se non fosse che male interpreta il cambiamento del fondo innevato e finisce nelle buie retrovie; solo all'ultima tornata esegue qualche bella mossa, bella tanto quanto inutile;

Sergio è Pazzo: le sconcertanti scoperte a lato pista non trovano uguale resoconto in gara, se non fosse per la maestria con cui passa dalla Posizione della Crueia alla Posizione della Cacata, lasciando esterrefatti avversari e pubblico presente e non; sportella n'uccunucc' col Savdini, ma senza seguito;

Pac Giù: è naturale che la mancanza sia di esperienza che di coglioni, non potesse far prevedere posizionamenti alti, considerato anche il livello Majellato della situazione triglia, ma in ogni caso la vediamo ben realizzare l'Antica Tecnica delle Gambe Aperte, tecnica che sarà una costante nella sua gara; l'unica a toccare la cappella del trampolino cellato.

2 commenti:

Cekketto ha detto...

Davvero una gran bella Recensione! Bravo Mattè!

Vendotto ha detto...

Mattè, una cosa importante: ti puzza murì.