domenica 5 settembre 2010
Manifesto dei peggiori trentenni di Pescara
Una data che passerà alla storia oggi 4+1 Settembre. In grandissima anteprima pubblico l'introduzione del MANIFESTO DEI PEGGIORI TRENTENNI DI PESCARA.
Coming soon la versione integrale.
MANIFESTO DEI PEGGIORI TRENTENNI DI PESCARA
Introduzione
La cerchia dei peggiori trentenni di Pescara è una realtà nata negli ultimi mesi del 2009 e consolidatasi poi di conseguenza nella successiva primavera, fino a raggiungere la sua piena affermazione e identità durante l’estate 2010 ancora in corso.
I peggiori trentenni di Pescara si compongono all’incirca di 8, max 10 persone. Il numero dei componenti non è stabilito con certezza visto che ci sono dei membri che hanno solo alcune delle caratteristiche che sono pronto a descrivervi ma godono di una stima elevatissima da parte di chi invece fa parte a pieno titolo di questo gruppo.
Il primo elemento che li contraddistingue lo si può trovare già nel loro nome, ed è l’età che gira gira gira intorno alla cifra 30. Mi riferisco ad un’età in cui chi fa parte della generazione precedente alla nostra, ehi fu, aveva già a che fare con noi da marmocchi, mogli incinte isteriche, case da costruire, mutui da pagare, cibo da comprare, le bottiglie di pomodoro e qualche piccola scappatella al bar con gli amici che però erano già un ricordo; ma soprattutto aveva circa dieci anni di retribuzione alle spalle, a volte anche quindici. Tutto ciò, ovviamente, è ignoto e repulsivo al classico peggior trentenne di Pescara.
Il gruppo è flessibile sotto più punti di vista, sia per la sua composizione, sia per le sue regole, ma è allo stesso tempo molto esclusivo e restrittivo. Tutti sono ammessi a farne parte, a patto che, appunto, si rispettino delle determinate condizioni. Diventa esclusivo perché è contraddistinto dall’amicizia che lega i suoi componenti e le due vie per guadagnarsi l’amicizia sono:
- Meritocrazia: Compiere gesta irrazionali degne di altissimo rispetto per il gruppo, ad esempio fare pipì nelle bottiglie.
- Raccomandazione: Essere amico di uno dei componenti. In realtà trattasi di raccomandazione insignificante visto che il peggior trentenne di Pescara si circonda di pazzi anche quando non frequenta i membri del gruppo.
La flessibilità delle regole, alla quale accennavo in precedenza, è un elemento basilare in quanto il peggior trentenne di Pescara muta se stesso in base ai cambiamenti della società, ma in un sistema circolare, è anche la società pescarese che in feedback muta intorno a lui, cambiando i suoi usi e costumi tradizionali. Se, ad esempio, ma solo ad esempio, i peggiori trentenni di Pescara passano un sabato sera a giocare a biglie sulla spiaggia ubriacandosi sotto i riflettori e davanti allo sguardo attonito di tutta la città che passeggia, allora basteranno non più di un paio di giorni per vedere sul litorale pescarese diversi altri gruppi di bambini e bambini un po’ più grandi, divertirsi costruendo piste per giocare a biglie.
Queste regole non sono scritte, ma sono fumose. Aleggiano su di loro come l’aura di un giramento di testa dovuto a una sbronza in corso, ma non ancora giunta al punto di non ritorno. Perciò il peggior trentenne di Pescara non può essere stereotipato da chi non lo conosce, non può essere etichettato.
Lui è un pazzo, ma un matto diverso, del ventunesimo secolo. Non lo riconosci se non lo conosci e non sarai di certo tu a crederti normale o addirittura superiore perché non farai in tempo a dire:
- Questo qui è pazzo!
No. Sarà lui e venire da te mettendoti subito le cose chiaro dicendoti:
- IO SONO PAZZO!
Come mai nessun matto nella storia ha fatto, e come mai nessun pazzo ti ha fatto sentire così stupido, banale e insignificante.
Il peggior trentenne di Pescara non ha dei segni di riconoscimento, non veste in modo univoco, non si comporta sempre allo stesso modo anche se una medesima situazione gli si piazza davanti per cento volte, lui con tutta probabilità adotterà cento comportamenti differenti, ma in nessun caso sarà banale. Veste così come lui vuole, indipendentemente dalla situazione e dall’occasione, lo potrai trovare in camicia o in t-shirt o in costume, semplicemente perché quel giorno la mano dal suo armadio ha estratto quei determinati indumenti.
E’ di Pescara, vive a pieno la sua città, ma soprattutto la ama, senza esprimere il suo amore in una semplice ossessione per la squadra di calcio, della quale comunque ne è in ogni modo sostenitore. Per lui Pescara è il posto più gradevole dove vivere, e quando è costretto a starne lontano per troppo tempo, ove può, esprime il suo orgoglio pescarese diffondendo espressioni come:
“Nuccunucc!”
“Ngulo!!!”!!!!
Il peggior trentenne di Pescara, a discapito di quanto possa far sembrare la sua definizione, non è un delinquente, non è un zozzone. Non ruba, non spaccia, non è un vandalo, non usa alcun tipo di droghe e non farebbe male a una mosca, a patto che non gli si tocchi la sua birra. L’alcool è la sua benzina e senza l’alcool il peggior trentenne di Pescara torna ad essere un comune inetto del 2000, come la maggioranza dei ragazzi della sua età. Non è da considerare un alcolizzato, o perlomeno, non nel senso generale del termine. Lui non va in giro per strada di giorno a chiedere i soldi per bere e non arriverà mai a questo punto perché in tutto quello che fa lui mantiene uno dei suoi principi basilari: Faccio… e poi disfaccio subito tutto, ma quello che disfaccio l’avevo fatto io senza rompere i coglioni a nessuno!
Come i vampiri, principalmente va in giro di notte e si ritira alle prime luci dell’alba.
Come i lupi mannari cambia aspetto, in maniera direttamente proporzionale al numero di birre che si è bevuto.
Come gli alieni, è in mezzo a voi senza che lo sappiate, fin quando non decide di uscire allo scoperto.
Ognuno di loro ha un elemento che lo distingue dagli altri, attraverso cui potrebbe essere considerato un fenomeno da baraccone. C’è chi ha il culo enorme, il pene del quale nessuno è mai riuscito a vedere la fine, il glande più grande della storia, chi ce l’ha lungo e nero, chi è stato l’insegnante di McGyver, le mani più grandi di una pala, chi se corre è più lento di una tartaruga ma in ginocchio è più agile di una gazzella rincorsa da un leone, e via dicendo…
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2 commenti:
Il miglior manifesto del XXI secolo, ma forse anche di quelli precedenti.. a quando la versione completa???
bravi un ringraziamento a tutti per una delle piu' belle stagioni estive degli ultimi trentenni pescaresi siamo proprio dei professionisti....
Grazie a tutti e alla Tuborg , che ci rende cosi' incapaci.
Un saluto dal professionista 100%.
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