Santo Stefano bigliato per i peggiori trentenni di Pescara. Un appuntamento che mancava da un po’ e che porta sulle piste ben sette gareggianti. Pista che inizialmente era stata fatta senza tante insidie, ma che il ritardo di uno dei protagonisti della stagione (insieme alla sua consorte) ha fatto evolvere nel peggio: più il tempo passava e più le insidie della pista crescevano! La partita finisce con il solito limite orario a stabilire l’inesorabile conclusione.
Partenza sul cazzo nell’arena con subito la radice di genziana a dare fastidio. Gobba rotaiata che se presa male portava fuori. Buchetta da esplosione e serie di tre gobbe naturali con arrivo alla gobbetta della biforcazione: da qui si poteva scegliere la serie di terribile gobbe mezze tirriponate fatte da Furmage, oppure saltare il fosso e andare verso il più veloce – ma non privo di insidie – percorso sul tubo di legno. Trampolino che sparava sull’ananas e contro un muro di foglie, altra buchetta da esplosione e parabolica con tirriponi alla base. Piscina e impettata anale con lungo percorso sugli spalti con due salti e successivo arrivo con salto nell’arena.
Valerio: Grande rientro dopo l’esordio di settembre. L’unico che riesce a insidiare il cuore di pietra durante la gara. Patisce molto al secondo giro la gobba rotaiata dove perde parecchio tempo. Non si lascia abbattere e, confidando nelle mosche del Baule, lo riaggancia e supera. Finale thrilling con sorpassi e controsorpassi. All’ultimo tiro decide di rischiare il tutto per tutto provando il salto con l’ananas: sbaglia, ma viene graziato dal secondo. Autore del tiro del giorno con tanto di posizione dell’amico.
Bauletto: Partita che sembrava avviata verso l’ennesimo dominio baulettato. Il cuore di pietra poi, sbagliando qua e là, si lasciava riprendere e superare. Continua a spingere per cercare la vittoria. All’ultimo tiro, complice le pressioni psicologiche di alcuni biglianti che gli rinfacciavano la manovra poco audace, invece di fare un facilissimo sorpasso su Valerio, decide anche lui di provare un difficilissimo salto ananassico. Sbaglia anche lui e regala così una vittoria che non avrebbe assolutamente rubato. Rimane comunque un secondo posto che fa classifica.
Camillo: Per un tratto di gara aveva lottato coi primi, ma durante il scondo giro si adagia completamente nella sua tranquilla posizione: troppo avanti il duo di testa per tentare il recupero, troppo indietro Sergio per farsi recuperare. Inizia quindi a giocare senza concentrazione, sbagliando molti tiri di fila all’impettata anale. Il podio fa comunque morale.
Alessandra: Una bella gara. Era partita bene assestandosi anche prima per qualche tornata. Si incaglia poi nel salto con l’ananas inveendo gratuitamente contro il suo povero e onesto costruttore e finisce addirittura ultima. Non si dà per vinta, prova la rimonta e le riesce alla grande. Scalda il pubblico con due nuove posizioni: la posizione del fiorettista e la posizione dell’ostacolista. Secondo quarto posto di fila. In crescita.
Sergio: Era partito fortissimo rimanendo primo nelle fasi iniziali e sbagliando pochissimo. Patisce parecchio però le gobbe mezze tirriponate di Furmage e lì perde terreno senza riuscire più a recuperarlo. Sembrava potersi giocare il podio con Camillo, ma alla fine viene superato anche da Alessandra. Arriva sulla pista con degli esplosivi in tasca per la felicità di Furmage. Un buon punto.
Watusso: Una gara irrimediabilmente storta sin dall’inizio. Subisce anche lui la maledizione della gobba rotaiata di pazzesca composizione. Non riesce poi più a recuperare nonostante qualche buon colpo. Infrange la regola dell’amico e viene punito per questo. Anche se – va sottolineato – la infrange per colpa (manco a dirsi) di Furmage.
Formaggio: La solita gara disastrosa. Usa solo il pollice per schiccherare e se fosse per lui le piste si farebbero a salti. Si accanisce in tiri senza senso e perde terreno. Combatte per alcuni tratti con il Watusso e Alessandra, ma viene da questi irrimediabilmente staccato. Finisce quindi anche doppiato dal duo di testa. Si segnala come l’unico che sceglie il tubo di legno al posto delle gobbe mezze tirriponate fatte da lui stesso. Alla fine ha anche il coraggio di dichiarare: “Sono stato sfortunato”.